Storia e evoluzione dei settori

All'inizio del 20 secolo, una grande parte della popolazione lavorava nell'agricoltura. Quel settore è evoluto in modo negativo perché è un settore che puo' essere qualificato minoritario oggi, in Francia come in Italia (in paragone agli altri settori). 
I progressi scientifici e tecnici della chimica e della meccanica nel 19o secolo hanno colpito molto direttamente l'agricoltura, la scoperta e l'uso massivo di insetticidi e di pesticidi, di fertilizzante e di apparecchi agricoli ( trattori, mietitrebbiatrici) hanno permesso di diminuire la mano d'opera necessaria e di aumentare la produttività delle raccolte agricole.



L'esodo rurale ha trascinato un forte urbanismo. 
Quell'urbanismo ha permesso di aumentare la mano d'opera necessaria al buon svolgimento della rivoluzione industriale.
La rivoluzione industriale è iniziata nel Regno Unito nel 1770/ 1780, con l'uso della macchina a vapore, con lo sviluppo delle industrie minerarie...
Numerose innovazioni hanno fatto crescere il settore industriale trasformandolo in quello che conosciamo oggi, con l'elettricità, il tessile (...) che sono degli esempi che ci vengono dal nostro passato industriale europeo. 
Il settore secondario ha vissuto un ampia crescita negli anni 70. Crescità legata allo sviluppo di nuove industrie come l'automobile, al detrimento di industrie più anziane come l'industria mineraria. 

Si parla oggi di deindustrializzazione, fenomeno che si puo' spiegare con l'aumento della robotizzazione e numerose delocalizzazioni in paesi in cui la mano d'opera è meno costosa. La Francia è oggi considerata come il paese il più decentralizzato d'Europa. 

Parliamo adesso del settore terziario, settore più presente oggi, settore che ha vissuto una propria crescita negli anni 60, particolarmente con l'entrata delle donne nella vita attiva.
Oggi 3 lavori su 4 sono nel settore terziario. 
E un settore che si definisce in opposizione con gli altri due e che rappresenta oggi il settore più significativo sia in Francia che in Italia. 



Viviamo oggi un contesto di crisi economica europea. La Francia e l'Italia essendo ai primi posti in termine di prodotto interno lordo la subiscono fortemente. Proveremmo di analizzare chi dell'Italia o della Francia se la cava meglio nel settore lavorativo. 

La Francia e l'Italia sono sempre l'uno per l'altro il 2ndo partner economico, l'Italia è il terzo investitore mondiale in Francia. La Francia rappresenta il 1/5 degli investimenti internazionali in Italia, sia circa 39 miliardi di euro ogni anno. 
Più di 1000 imprese francesi sono presente sul territorio italiano, rappresentando 239 000 lavori diretti. 
Più di 900 imprese italiane sono presente in Francia e danno lavoro a circa 110 000 persone. La Francia rimane la destinazione favorita per gli investitori italiani.

Lavori per settore d'attività in Francia:




Lavori per settore d'attività in Italia:



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